Parola d’ordine: evitare l’area Euro!
La notizia riportata oggi dal Financial Times (UK banks cut periphery eurozone lending) è una di quelle da rendere ancora più preoccupanti le prospettive dell’area Euro, ed in particolare i paesi periferici: le banche del Regno Unito avrebbero ridotto del 25% in tre mesi l’esposizione verso l’area Euro sul mercato interbancario, in particolare verso le banche dei paesi periferici, con Grecia, Spagna ed Italia in testa.
È un’altra conseguenza della crisi del debito che sta mettendo in pericolo il futuro dell’intera area Euro. Nel corso della settimana, infatti, le tensioni che avevano riguardato l’Italia si sono estese anche la Spagna, che per vendere sul mercato un bond a 10 anni ha dovuto offrire un rendimento vicino al 7%, e la Francia, con gli spread contro il bund saliti ai massimi.
L’incapacità delle autorità europee di trovare una soluzione alla crisi del debito sta facendo sì che gli investitori stiano riducendo sempre più l’esposizione verso tutti i paesi dell’area Euro. Acquisti da parte della BCE, per quanto non possano essere la soluzione definitiva alla crisi come evidenziato anche dal presidente della BoE Mervyn King in settimana, sono l’unico rimedio di breve termine alla crisi in attesa di una risposta forte da parte della politica. Sfortunatamente la BCE non sembra, ostacolata in tale senso anche dalla Germania, avere la determinazione per abbassare i rendimenti in maniera netta. Le tensioni sui mercati obbligazionari, quindi, sembrano destinate ancora a lungo, pesando sulle prospettive di crescita.